La Passione del Fiuto

La consuetudine di fiutare tabacco cominciò nella Cina del nord presso le tribù tartare (i Manciù), che nel 1644 rovesciarono il potere dell’indebolita dinastia regnante Ming.
Con la nuova dinastia Qing e il suo primo Imperatore Shunzhi si diede inizio, in modo definitivo e continuativo, all’uso del tabacco da fiuto e delle bottiglie da fiuto. Infatti esistono delle bottiglie in bronzo firmate e datate con precisione che si collocano all’epoca dell’Imperatore Shunzhi (1644-1653).
Ritenevano, in quell’epoca, che il fiuto fosse medicamentoso, ma la ragione per cui il fiutare il tabacco si propagò in modo diffuso fu perché era una consuetudine imperiale.
Nel 1662 salì sul trono della Cina uno dei suoi più grandi imperatori: Kangxi (1662-1722) il quale, pur essendo salito al trono bambino, era riuscito ad affermare il proprio potere su tutta la Cina e attuò una politica di rilancio economico ed artistico.
Egli ebbe una tale passione per il tabacco e le bottiglie da fiuto che fondò l’Opificio del Palazzo Imperiale di Pechino, cioè dei laboratori d’arte per la produzione di piccoli oggetti di alta qualità artistica per uso proprio e della Corte Imperiale.
 

Imperatori Cinesi

  • L’Imperatore Shunzhi (da un ritratto del Museo del Palazzo) è il primo della dinastia Qing e le snuff-bottle più antiche, quelle in bronzo marcate ‘Cheng Rongzheng’ risalgono al suo regno.

  • L’Imperatore Kangxi nella sua biblioteca fonda l’Opificio nel Palazzo Imperiale di Pechino.

  • L’Imperatore Qianlong. In questo periodo furono prodotte le più belle bottiglie da fiuto con nuove tecniche e materiali.

  • L’Imperatore Jiaqing (da un ritratto del Museo del Palazzo). Sotto il suo regno furono eseguite le più belle snuff in porcellana, soprattutto quelle con decoro a rilievo in smalti policromi.

  • La Reggente titolata ‘Tz’u-shi o Ci Xi’, concubina di quinto rango dell’Imperatore Xiaofeng che fu reggente dal 1861 al 1887, ebbe una grande passione per il fiuto del tabacco e le bottiglie.

  • L’Imperatore Guangxu. È il canto del cigno delle bottiglie da fiuto; con la scuola di Pechino (1879) si sviluppa la straordinaria tecnica della pittura dall’interno