Lettura di una Bottiglia da Fiuto

Piena di fascino è la descrizione delle bottiglie da fiuto in quanto ci permette di svelare i rebus che essa racchiude.
In tutti i cataloghi da me consultati, sia di collezioni private che di case d’aste, vengono descritte secondo il seguente criterio.

Decalogo dei criteri di lettura

  1. La forma della bottiglia con le caratteristiche che emergono.
  2. Il materiale con cui è stata realizzata.
  3. Il decoro che reca su ciascuna faccia, eventualmente anche i lati, il collo, l’imboccatura e la base.
  4. Le misure, soprattutto l’altezza che va dalla base all’imboccatura. (Se realizzata in pietra viene descritta la qualità dell’incavatura secondo l’ordine precedentemente trattato).
  5. Il tappo con il cucchiaino, con quali materiali sono realizzati, se sono coevi alla bottiglia o d’epoca; se moderni o rifatti questa parte viene omessa.
  6. L’epoca della bottiglia, generalmente l’arco storico nel quale si può collocare la bottiglia se non presenta marchi o sigilli che la inquadrano in periodi precisi.
  7. Se possibile luogo o scuola di produzione, anche attribuibile e se risulta l’autore (quest’ultimo è molto raro).
  8. Descrizione di eventuali caratteristiche tecnico-esecutive che si evidenziano e magari fanno della bottiglia un oggetto particolare e inconsueto.
  9. Cercare di svelare il significato che quasi sempre il decoro cela e che generalmente si ricollega ai miti e alle leggende della cultura cinese.
  10. La provenienza con data di acquisizione, eventuali pubblicazioni, mostre o esempi simili o uguali.

Esempio di Lettura di una Bottiglia da Fiuto

A questo decalogo va unito anche un ricco e dettagliato servizio fotografico che evidenzi le caratteristiche descritte e completi il quadro dell’opera.
La lettura della bottiglia qui appresso è un esempio pratico di quanto precedentemente riportato.

Snuff-bottle in porcellana


 
 
 
 
Snuff-bottle in porcellana. Bottiglia da fiuto di forma cilindrica svasata verso la base, realizzata in porcellana.
Il decoro raffigura la divinità Zhang Guolao mentre cavalca un asino all’indietro realizzato in smalti policromi famiglia rosa. Il fondo bianco della bottiglia è graffito nella pasta con un motivo circolare che si ripete e soprasmaltato.
Spalle stondate, collo alto con marcatura prima dell’imboccatura, base netta circolare con leggera rientranza all’interno con marchio a sigillo dell’Imperatore Daoguang in smalto rosso.
Altezza cm.7,3.

 

Tappo in corallo con perla, cucchiaino in avorio e sughero d’epoca. Antico ma non coevo alla bottiglia (sec. XVIII).

Produzione forni imperiali di Jingdezheng marchio ‘Daoguang nian-zhi da Qing’ cioè ‘Fatta sotto l’Imperatore Daoguang della grande Dinastia Qing’ 1821-1850.

 

 
 
Questa bottiglia è stata realizzata con la tecnica del fondo graffito e poi soprasmaltato. Sono bottiglie non comuni, questa in particolare delinea la figura di Zhang Guolao con la tecnica a graffito e poi smaltata a famiglia rosa.
La figura dell’asino o mulo non presenta questa tecnica ed è dipinta sulla superficie.

 

 
 
 
 
 

Il decoro è ben definito, dettagliato e dipinto con sapiente maestria.
Zhang Guolao, vissuto nel VII secolo, era un colto funzionario poi divenuto eremita. Cavalca una mula o un’asina a volte nera altre bianca che poi ripone come un foglio di carta e fa risuscitare con dell’acqua. Porta uno strumento fatto con steli di bamboo lo ‘Yugu’. A volte cavalca all’indietro ed è il patrono dei pittori e dei calligrafi.
È uno degli otto immortali e lo divenne inghiottendo la pallina di fango donatagli da Li Tienguai che ridava vita ai pesci morti.
Nel catalogo della collezione del Victoria and Albert Museum (pag. 256 n. 5) c’è una snuff che ha un fondo graffito con lo stesso motivo, le onde, e soprasmaltata datata 1850-1910.
Anche nel catalogo della collezione Holden pag. 215 n. 91, c’è una snuff sempre con lo stesso motivo del fondo datata 1720-1850.